La Galleria d’Arte Contemporanea è dedicata all’artista Osvaldo Licini, nato a Monte Vidon Corrado nel 1894. All’interno del museo vengono ripercorse le tappe dell’esperienza artistica di Licini: il primo periodo è interessato da ritratti di amici e parenti dell’artista e da paesaggi marchigiani influenzati dalla pittura francese, dopo il soggiorno a Parigi. Tornato in Italia, Licini entra in contatto con l’astrattismo, rinnegando la fase figurativa:

“Una cosa è certa: noi non faremo più della pittura archeologica o imitativa come le scimmie. A quella vecchia favola della pittura imitativa noi tireremo il collo”

Negli anni ’40 e nel periodo del secondo conflitto mondiale, Licini torna a vivere nelle Marche e qui svilupperà un linguaggio visionario che lo porterà a realizzare le Amalassunte e gli Angeli Ribelli, creature del cielo che volano al di sopra delle miserie umane:

“Dall’astrattismo io me ne vado volando adesso in foglie e fiori, verso lo sconfinato e il soprannaturale”

L’Amalassunta è per l’artista un mezzo per rivelare la sua attrazione per gli aspetti misteriosi e miracolistici della religione; ma il riferimento è anche per la sanguinaria regina dei Goti, offrendoci così una contaminazione di motivi esoterici ed ultraterreni. Gli Angeli Ribelli esprimono la inevitabilità del male che per Licini non sembra costituire una colpa, in quanto è connaturato all’uomo; l’artista stesso finisce per identificarsi con l’angelo ribelle.