Inaugurato  nel 2007, il Museo dell’Arte Ceramica è dedicato alla ceramica ascolana che ad Ascoli Piceno viene prodotta dal XV sec. ll museo è collocato in Piazza San Tommaso, sede dell’antico anfiteatro romano; oggi accoglie la bellissima chiesa romanica di San Tommaso. Nella prima sezione del museo sono esposti i più antichi esempi di maiolica ascolana, ovvero dei “piattini” in ceramica che ancora oggi si possono ammirare sulle facciate delle chiese ascolane. In questi oggetti si può osservare l’utilizzo dell’ossido di rame che dà la caratteristica colorazione verde agli oggetti (ramina). Ancora oggi, alcuni ceramisti di Ascoli ripropongono questa antica tecnica.. 

Alla fine del XVI sec. ad Ascoli non si riusciva più a soddisfare la richiesta di ceramica e, da questo momento, Ascoli Piceno importa ceramiche dalla famosa città di Castelli in Abruzzo; le ceramiche castellane sono, oggi, un nucleo importante di questo museo.

Francesco Grue, Castelli.

Francesco Grue, Castelli.

 

Nel chiostrino del museo le teche espongono alcune delle numerose ceramiche collezionate dal medico ascolano Antonio Ceci: ceramiche liguri, porcellane (ricordiamo quelle della manifattura Ginori), i piatti “Arlecchino” da Montelupo, ceramiche di Faenza e Deruta.

Al piano superiore sono esposte le ceramiche ascolane realizzate da Giovanni Paci, membro di  una nota famiglia di artisti ascolani del XIX sec. Famoso è l’elemento decorativo che questi artisti erano soliti usare nelle loro ceramiche: la “rosa dei Paci”; tra le ceramiche esposte troviamo alcuni oggetti bizzarri, come gli scaldini che le signore tenevano in mano per scaldarsi. 

Albarello, ceramica di Castelli.

Albarello, ceramica di Castelli.

L’ultima sezione è dedicata alla manifattura Matricardi, attiva dagli anni Venti ad Ascoli Piceno; bellissime le ceramiche di Giancarlo Polidori in stile Liberty e i servizi da thé decorati da Adolfo De Carolis, ispirati ai disegni delle paranze di San Benedetto del Tronto. Il percorso espositivo si conclude con le ceramiche della manifattura Spada e FAMA