Il Museo Diocesano di Ascoli Piceno si trova in Piazza Arringo, all’interno dell’ala più antica del Palazzo Vescovile, chiamata Palazzo Caffarelli. Il museo nasce nel 1961 con lo scopo di raccogliere le opere d’arte sacra provenienti dal territorio della diocesi di Ascoli Piceno, per tutelarle, valorizzarle e, a volte, salvarle dal rischio di rovina o di furto. Al suo interno troviamo una ricchissima collezione di opere d’arte comprendenti dipinti, sculture, oggetti liturgici e paramenti sacri.

Il percorso ha inizio nella sala dedicata al 1400 e al suo più illustre interprete ad Ascoli Piceno: Carlo Crivelli, di cui possiamo ammirare la bellissima “Madonna di Poggio di Bretta”. A stretto contatto con l’artista veneziano lavorava l’orafo Pietro Vannini di cui, nella sala, è conservato il preziosissimo braccio-reliquiario di S. Emidio in argento, e la statua del primo vescovo di Ascoli Piceno.

La sala successiva è dedicata al 1500 e alla figura del grande artista Cola dell’Amatrice, autore della facciata della Cattedrale di Ascoli Piceno. Cola era anche pittore e, in un viaggio a Roma, studiò le opere dei grandi artisti, come Michelangelo e Raffaello, che ispireranno le sue opere. 

Le sezioni successive del museo espongono i capolavori del 1600, di cui uno dei più importanti esponenti ad Ascoli Piceno fu Ludovico Trasi; interessanti sono anche i tessuti datati al XV sec. rinvenuti all’interno di un reliquiario, considerati molto simili a quelli riprodotti da Carlo Crivelli per coprire il capo delle sue Madonne.

L’ultima sezione è dedicata alla pittura del 1700 e agli artisti dell’Ordine dei Gesuiti che hanno lavorato ad Ascoli Piceno, come il Baciccio, collaboratore del Bernini a Roma, di cui è conservata l’opera “Morte di S. Francesco Saverio”. Il dipinto è esposto nella Sala dell’Eden, chiamata così per la presenza di due antiche colonne rappresentanti Adamo ed Eva che reggono il “peso” del peccato.

"Morte di S. Francesco Saverio", Baciccio

“Morte di S. Francesco Saverio”, Baciccio