{"id":1852,"date":"2019-02-26T18:53:08","date_gmt":"2019-02-26T17:53:08","guid":{"rendered":"http:\/\/localhost\/?p=1852"},"modified":"2019-02-26T18:53:08","modified_gmt":"2019-02-26T17:53:08","slug":"il-santuario-di-loreto","status":"publish","type":"post","link":"http:\/\/localhost\/il-santuario-di-loreto\/","title":{"rendered":"Il santuario di Loreto"},"content":{"rendered":"

PUNTO DI INCONTRO:<\/strong>\u00a0Da definire<\/em><\/span><\/p>\n

DURATA:<\/strong> 3 ore c.a.<\/em><\/span><\/p>\n

TRASPORTO:<\/strong> a piedi e mezzi autonomi o pubblici<\/em><\/span><\/p>\n

NOTE: L<\/strong>‘itinerario pu\u00f2 essere soggetto a cambiamenti sulla base di ogni vostra esigenza.<\/strong><\/em><\/span><\/p>\n

Loreto \u00e8 famosa per essere la sede della\u00a0Basilica della Santa Casa<\/strong><\/a>, uno dei pi\u00f9 importanti e antichi luoghi di pellegrinaggio mariano<\/strong> del mondo cattolico. La citt\u00e0 sorge sulla sommit\u00e0 di una modesta altura circondata da un panorama che spazia dal\u00a0Mare Adriatico<\/strong><\/a>\u00a0<\/strong>al\u00a0<\/strong>Monte Conero<\/strong><\/a>, fino all’Appennino umbro-marchigiano<\/strong><\/a>.<\/strong><\/em><\/span><\/p>\n

La citt\u00e0 si \u00e8 sviluppata intorno alla nota\u00a0basilica<\/a>\u00a0che ospita la celebre reliquia della “Santa Casa” di\u00a0Nazareth<\/a>\u00a0dove, secondo la tradizione, la\u00a0Vergine Maria<\/a>\u00a0nacque e visse e dove ricevette l’annuncio<\/a>\u00a0della nascita miracolosa di\u00a0Ges\u00f9<\/a>. Il viaggio della casa di Nazaret verso Loreto \u00e8 detto “traslazione della Santa Casa”<\/strong> e con tale nome \u00e8 rappresentato nelle opere degli artisti dei secoli passati. Nelle Marche \u00e8 viva la tradizione di accendere grandi fuochi (i\u00a0focaracci<\/strong>) nella notte tra il 9 e il 10 dicembre per “rischiarare il cammino alla Santa Casa”\"\"<\/a><\/em><\/span><\/p>\n

Papa Sisto V<\/strong><\/a>\u00a0diede un forte impulso allo sviluppo urbanistico di Loreto. Col suo proclama del\u00a01586<\/strong><\/a>\u00a0elev\u00f2 il borgo a Citt\u00e0<\/strong>, e cos\u00ec Loreto vide notevolmente aumentare la sua popolazione e crebbe il numero di pellegrini, tanto che si dovette pensare a un nuovo acquedotto, completato il 2 dicembre\u00a01606<\/a>. Quando Sisto V elev\u00f2 a Diocesi<\/strong> Loreto, egli vagheggi\u00f2 addirittura la costruzione di una sola citt\u00e0<\/strong> comprendente Recanati-Loreto-Porto Recanati<\/strong>, distesa sui pendii degradanti verso il mare. Sorse allora una nuova Loreto, adagiata sulla conca tra il Santuario e Monte Reale<\/strong>, secondo una pianta a scacchiera progettata dal grande architetto sistino Domenico Fontana<\/strong>.<\/em><\/span><\/p>\n

La basilica della Santa Casa \u00e8 il sito di maggiore interesse di Loreto: secondo Vasari \u201cessa fu fatta mediante l\u2019ingegno e la virt\u00f9 di Giuliano da Maiano che impresse all\u2019edificio la fisionomia di una chiesa-fortezza\u201d.<\/strong> Per problemi statici i lavori furono continuati da Francesco di Giorgio Martini<\/strong> e Donato Bramante<\/strong>, che effettuarono interventi di consolidamento. La costruzione della\u00a0basilica della Santa Casa<\/a>\u00a0venne iniziata nel\u00a01468<\/strong><\/a>, ma fu terminata solo verso il\u00a0XVII secolo<\/a>\u00a0e completata dal campanile ad opera di\u00a0Luigi Vanvitelli<\/strong><\/a>\u00a0nel\u00a01755<\/strong><\/a>.<\/strong> Vi lavorarono i migliori architetti del tempo:\u00a0Baccio Pontelli<\/strong><\/a>,\u00a0Bramante<\/strong><\/a>,\u00a0Andrea Sansovino<\/strong><\/a>,\u00a0Giuliano da Sangallo<\/strong><\/a>\u00a0<\/strong>e\u00a0Antonio da Sangallo il Giovane<\/strong><\/a>. All\u2019interno un ricco e sontuoso recinto marmoreo<\/strong> riveste la Santa Casa: esso fu progettato dal Bramante<\/strong>, ma edificato dal\u00a0Sansovino<\/a><\/strong>. La Basilica di Loreto rappresenta uno dei pi\u00f9 importanti monumenti\u00a0gotico<\/a>–rinascimentali<\/a>\u00a0d’Italia<\/a>, dove lavorarono i pi\u00f9 grandi architetti dell’epoca:\u00a0Marino di Marco Cedrino<\/strong><\/a>,\u00a0Baccio Pontelli<\/strong><\/a>,\u00a0Giuliano da Sangallo<\/strong><\/a>,\u00a0Giuliano da Maiano<\/strong><\/a>,\u00a0Francesco di Giorgio Martini<\/strong><\/a>,\u00a0Bramante<\/strong><\/a>,\u00a0Andrea Sansovino<\/strong><\/a>\u00a0e\u00a0Antonio da Sangallo il Giovane<\/strong><\/a>.\"\"<\/a><\/strong><\/em><\/span><\/p>\n

I lati nord ed est della\u00a0Piazza della Madonna<\/strong><\/a>\u00a0sono chiusi dal grandioso\u00a0Palazzo Apostolico<\/strong><\/a>, progettato da\u00a0Giancristoforo Romano<\/a><\/strong>\u00a0<\/strong>e costruito da\u00a0Andrea Sansovino<\/strong><\/a>,\u00a0Antonio da Sangallo<\/strong> il Giovane<\/strong><\/a>\u00a0e\u00a0Giovanni Boccalini<\/strong><\/a>. Nel progetto originario l’edificio avrebbe dovuto circondare completamente la piazza, ma per il mancato esproprio del lato destro (attualmente occupato dall’edificio dell’ex Collegio Illirico), venne realizzato il solo lato di fronte alla\u00a0basilica<\/a>, conforme al disegno primitivo, ad opera dello stesso\u00a0Vanvitelli<\/strong><\/a>. Il Museo<\/strong>, disposto in 28 sale, \u00e8 situato nei piani superiori del palazzo apostolico e conserva il Tesoro della Santa<\/strong> Casa<\/strong>:\u00a0dipinti<\/a>,\u00a0sculture<\/a>,\u00a0arazzi<\/a>\u00a0e\u00a0maioliche<\/a>, oggetti d’oreficeria e mobili provenienti dal\u00a0santuario<\/a>\u00a0e donati alla\u00a0Santa Casa<\/a>\u00a0nel corso dei secoli.<\/em><\/span><\/p>\n

Al centro della piazza si staglia la\u00a0Fontana Maggiore<\/strong><\/a>, opera\u00a0barocca<\/a>\u00a0di\u00a0Carlo Maderno<\/strong><\/a>\u00a0e dello zio\u00a0Giovanni Fontana<\/strong><\/a>. Realizzata fra il\u00a01604<\/strong><\/a>\u00a0e il\u00a01614<\/strong><\/a>, la fontana \u00e8 ornata da alcune sculture in bronzo, realizzate da\u00a0Tarquinio<\/strong><\/a>\u00a0<\/strong>e\u00a0Pier Paolo Jacometti<\/strong><\/a>\u00a0<\/strong>nel\u00a01622<\/a>. Il Maderno e il Fontana, attraverso una galleria di quasi cinque chilometri, vi condussero acque scaturienti in territorio recanatese per soddisfare le esigenze, anche igieniche, dei pellegrini.\"\"<\/a><\/em><\/span><\/p>\n

La citt\u00e0 \u00e8 circondata da una cinta muraria<\/strong> eretta a partire gi\u00e0 dal\u00a0XIV secolo<\/a>\u00a0come difesa, soprattutto dalle incursioni\u00a0turche<\/a>\u00a0nell’Adriatico<\/a>. Dopo l’assalto a\u00a0Porto Recanati<\/a>\u00a0del 5 giugno\u00a01518<\/strong><\/a>\u00a0<\/strong>,\u00a0papa Leone X<\/strong><\/a>\u00a0avvi\u00f2 rapidamente la ricostruzione completa delle mura. Dal\u00a01518<\/a>\u00a0al\u00a01522<\/a>\u00a0ci lavorarono tre architetti: furono ideate da\u00a0Antonio da Sangallo il Giovane<\/strong><\/a>, realizzate da Cristoforo Resse<\/strong> da\u00a0<\/strong>Imola<\/strong><\/a>\u00a0e perfezionate da\u00a0Andrea Sansovino<\/strong><\/a>. Sul lato meridionale si apre la\u00a0Porta Romana<\/strong>, edificata su disegno dell’architetto\u00a0maceratese<\/a>\u00a0Pompeo Floriani<\/strong> verso il\u00a01590<\/strong><\/a>\u00a0e decorata con due statue di profeti scolpite da\u00a0Simone Cioli<\/strong><\/a>\u00a0nel\u00a01538<\/a>–41<\/a>, destinate in un primo momento al rivestimento marmoreo della Santa Casa. Sul lato settentrionale, dietro le absidi della basilica, si apre la cosiddetta\u00a0Porta Marina<\/strong>, aperta al tempo di\u00a0papa Clemente VII<\/strong><\/a>\u00a0<\/strong>(1523<\/a>–1534<\/a>), ma costruita da\u00a0Giovanni Branca<\/strong><\/a>\u00a0<\/strong>nel\u00a0XVII secolo<\/a>\u00a0con l’ornamento delle caratteristiche api\u00a0barberiniane<\/a>\u00a0di\u00a0papa Urbano VIII<\/a>\u00a0(1623<\/a>–1644<\/a>). Il bastione Sangallo<\/strong>, dal nome dell’architetto che lo progett\u00f2, conserva al suo interno le antiche\u00a0casematte<\/a>\u00a0da cui si difendeva la citt\u00e0, nonch\u00e9 una\u00a0piazza d’armi<\/a>. Oggi ospita una sala-teatro polifunzionale.<\/em><\/span><\/p>\n\n\t\t