{"id":8604,"date":"2020-12-05T15:04:05","date_gmt":"2020-12-05T14:04:05","guid":{"rendered":"http:\/\/localhost\/?p=8604"},"modified":"2020-12-05T15:15:35","modified_gmt":"2020-12-05T14:15:35","slug":"uno-strano-personaggio-lebreo-nella-chiesa-di-s-andrea-ad-ascoli-piceno","status":"publish","type":"post","link":"http:\/\/localhost\/uno-strano-personaggio-lebreo-nella-chiesa-di-s-andrea-ad-ascoli-piceno\/","title":{"rendered":"UNO STRANO PERSONAGGIO: L’EBREO NELLA CHIESA DI S. ANDREA AD ASCOLI PICENO"},"content":{"rendered":"

La chiesa di S. Andrea Apostolo ad Ascoli Piceno \u00e8 una delle 16 chiese romaniche della citt\u00e0. Sorge sul corso principale, Corso Mazzini, e ha subito nel tempo varie trasformazioni: costruita attorno alla met\u00e0 del XIII sec., \u00e8 dotata di una lunetta con sculture rappresentanti la Madonna in trono con Bambino e Santi, risalente al XIV sec. La si pu\u00f2 vedere sulla facciata esterna che d\u00e0 sul corso.
\nNel XVI sec. la chiesa viene assegnata alle monache agostiniane, costrette a lasciare il loro monastero di S. Liberatore alle Chiaviche a causa di una inondazione provocata dal fiume Castellano (nei pressi della Cartiera Papale). Furono le Agostiniane a modificare internamente la chiesa medievale, con la costruzione del chiostro e di una struttura avente funzione di cantoria, dalla quale le monache potevano assistere alla celebrazione liturgica. Le trasformazioni pi\u00f9 radicali risalgono, per\u00f2, al periodo dell\u2019Unit\u00e0 d\u2019Italia quando l\u2019edificio passa di propriet\u00e0 al comune di Ascoli Piceno che lo trasforma nella Scuola di Arti e Mestieri (1908), non pi\u00f9 esistente.
\nNonostante le varie trasformazioni d\u2019uso nella chiesa di S. Andrea si conservano, ancora oggi, dei bellissimi residui di affreschi datati tra il XIII e il XIV sec. Si tratta in gran parte di ex voto, immagini fatte realizzare appositamente da un committente (spesso abbiente) per richiedere una grazia particolare \u201cpro anima\u201d al Santo rappresentato; tanto che, in alcuni casi, si nota la figurina del committente rappresentata in basso, pi\u00f9 piccola perch\u00e9 \u201cmeno importante\u201c rispetto alla divinit\u00e0 (1). L\u2019 affresco che colpisce di pi\u00f9, anche per il suo stato di conservazione, \u00e8 quello rappresentante la \u201cCrocifissione di S. Andrea\u201d (2), il Santo titolare della chiesa. S. Andrea, \u201cpescatore di uomini\u201d, il primo chiamato da Ges\u00f9 per la sua missione, viene crocifisso a Patrasso (in Grecia) con i polsi legati ad una croce tradizionale, molto simile a quella di Ges\u00f9 (come riportato nel testo apocrifo \u201cgli Atti di Andrea\u201d, citati da Gregorio di Tours): la modalit\u00e0 di crocifissione descritta nel testo apocrifo corrisponde perfettamente alla rappresentazione dell\u2019affresco. La cosiddetta \u201ccroce di S. Andrea\u201d con cui sarebbe stato crocifisso l\u2019apostolo (per suo volere, perch\u00e9 non degno di imitare Cristo) \u00e8, invece, una rappresentazione successiva; la si trova molto diffusa solo a partire dal XVII sec. Accanto ad Andrea, impegnato nell\u2019 organizzazione del supplizio, c\u2019 \u00e8 un personaggio che sembrerebbe un boia: \u00e8 rappresentato di profilo e indossa un cappuccio di colore giallo. In realt\u00e0, \u00e8 un ebreo.
\nLa persecuzione degli ebrei, cio\u00e8 di coloro che avevano tradito Cristo perch\u00e9 suoi uccisori, inizia al tempo delle crociate: gli ebrei vengono etichettati come \u201cperfidi\u201d, privi di un\u2019anima, tanto che la Chiesa permette loro di svolgere l\u2019attivit\u00e0 per cui sono noti, il prestito di denaro con l\u2019interesse, una tassa sul tempo, che non pu\u00f2 essere venduto perch\u00e9 appartenente a Dio. Un\u2019attivit\u00e0 che i cristiani non potevano di certo compiere, al contrario dei \u201cperfidi\u201d ebrei. Sempre la Chiesa, con papa Innocenzo III, nel 1215 stabilisce che gli ebrei devono riconoscersi con dei segni: una rotella gialla cucita sull\u2019abito, ben visibile, o un cappello a punta, solitamente anch\u2019esso giallo perch\u00e9 questo \u00e8 il colore dell\u2019infamia. Questi segni li rintracciamo nel campo artistico dove ha inizio una discriminazione ebraica, quella che viene chiamata \u201ciconografia antiebraica\u201d, finalizzata alla rappresentazione negativa del diverso. Gli ebrei non solo vengono identificati con il cappello (3) o la rotella gialla (4), ma spesso li troviamo rappresentati \u201cbrutti\u201d, perch\u00e9 malvagi: proprio per questo sono rappresentati di profilo, perch\u00e9 \u00e8 pi\u00f9 facile imbruttirli, rappresentarli con il naso aquilino o mentre fanno delle smorfie, trasformandoli in una caricatura, per cui riconoscibili (5).
\nTroviamo gli ebrei anche nelle scene della Passione di Cristo: il popolo ebraico mise a morte Ges\u00f9 scegliendo di liberare Barabba e, secondo il Vangelo di Giovanni, i Giudei ebbero la totale responsabilit\u00e0 della morte del Messia. Ancora pi\u00f9 forte \u00e8 la citazione nel Vangelo di Matteo: alla risposta di Pilato alla folla che voleva crocifiggere Ges\u00f9, essa risponde \u201cil sangue di quest\u2019uomo ricada su di noi e su tutti i nostri figli\u201d (Mt. 27,25), la condanna del popolo ebraico, alla quale ci si appella per legittimare le persecuzioni degli ebrei in ogni tempo (teoria adottata a partire dal IV-V sec.).
\nI Giudei sono i carnefici del Messia: anche se essi non hanno partecipato attivamente alla sua crocifissione, il giudizio negativo di \u201ctraditori\u201d porta gli artisti a rappresentarli mentre sono impegnati a crocifiggerlo o fanno parte della folla che assiste alla sua morte, come vediamo ad Urbino (Oratorio di San Giovanni) dove la folla di Giudei \u00e8 contrassegnata dallo scorpione, altro simbolo giudaico (6).
\nTornando al nostro affresco, il personaggio vicino a S. Andrea apostolo potrebbe essere un ebreo perch\u00e9 \u00e8 rappresentato con quegli attributi che connotano l\u2019iconografia antiebraica: egli sta partecipando direttamente alla crocifissione di Andrea; in questo caso il giudeo sta mettendo a morte un apostolo, un apostolo molto particolare: il primo a riconoscere in Ges\u00f9 il Messia (Giovanni 1,41) ad aver preso parte a molte importanti occasioni come uno dei discepoli pi\u00f9 vicini a Ges\u00f9. Il carnefice indossa un cappuccio giallo a punta ed \u00e8 rappresentato di profilo, accentuando il non bellissimo naso che lo caratterizza.
\nUn esempio di iconografia antiebraica ad Ascoli Piceno che ha accolto una importante comunit\u00e0 di ebrei gi\u00e0 dalla fine del XIII sec., relegata nel ghetto dell\u2019attuale Via Giudea dalle disposizioni papali del 1555.<\/p>\n

Valentina Carradori<\/p>\n\n\t\t