Dedichiamo questo articolo al presepe vivente di Grottammare che ieri si è svolto nel suo ultimo appuntamento per il 2015. L’evento è giunto alla sua undicesima edizione e, anche quest’anno, ha ottenuto un grande successo, nonostante alcune gocce di pioggia.. Il presepe vivente si svolge nell’ “antico incasato” di Grottammare, come viene chiamato il “paese alto” e, per l’occasione, vengono riaperte le “grotte” che rendono famosa Grottammare: al loro interno rivivono i mestieri e le attività della Palestina del tempo di Gesù. I visitatori vengono accolti all’ingresso del borgo e viene data loro una moneta coniata per l’occasione..l’ingresso è gratuito: passeggiando per le stradine e le piazzette del paese alto di Grottammare il visitatore rimane colpito dalla bellezza e dalla suggestione che crea il borgo medievale..scenografia perfetta per il presepe vivente ambientato nelle caratteristiche “grotte”. Un appuntamento importante che richiama ogni anno molti turisti da ogni parte d’Italia: l’evento si svolge nei gg. 26 dicembre1 gennaio e 6 gennaio dalle 16.30 alle 19.00. Per chi non lo conoscesse, segnatevi in agenda questo appuntamento per il prossimo anno..

 

 

Ma quando e perché nasce il presepe? Siamo nel Medioevo e S. Brigida, recatasi a Betlemme in pellegrinaggio, ebbe una visione sulla nascita di Cristo: nella grotta rischiarata dalla candela portata dal un vecchio Giuseppe, sta Maria con i biondi capelli sparsi sulle spalle; accanto a lei è deposto il mantello bianco, le scarpe, i panni per il bambino. Maria si inginocchia in orazione e il bambino nasce in un “batter d’occhio”: allora la Vergine, chinato il capo e a mani giunte, adorò il Bambino, lo strinse a sé mentre gli angeli cantavano e lo fasciò. La descrizione dell’evento scaturita dalla visione di S. Brigida influenza ancora oggi i nostri presepi..questa rappresentazione, in cui i temi dell’adorazione e della preghiera al Bambino assumono una grande importanza, (evidente anche negli atteggiamenti di Maria e Giuseppe) si diffonde nel XIV sec. quando si avverte l’esigenza di salvezza del singolo.